Libertà e disciplina alla company town
Innata disciplina. I Latini chiamano genius loci l’influenza del luogo su chi trascorre lì gli anni della prima formazione.
I bimbi che imparino ad usare i cinque sensi in località marittime guardano diversamente l’orizzonte rispetto a quanti aprano gli occhi sulle montagne.
Per quanto distante andiamo, lo facciamo col passo e l’andatura che la terra natia ci ha insegnato.
Cristoforo Benigno Crespi è consapevole di quanto il dove influenzi il chi: il luogo forma profondamente i propri abitanti. L’industriale immagina così un villaggio che abbia le caratteristiche dell’ordine e della disciplina: virtù che la prima generazione degli operai nati lì apprenderà, abitandone semplicemente gli spazi.
Insieme alla borgata operaia, costruisce così l’efficienza di chi ne animerà la produzione.
A irrobustire il senso di compostezza e dovere, Cristoforo decide il tasso alcolico delle bevande servite al Dopolavoro; premia gli orti più accuditi e gli studenti capaci sopra gli altri; provvede l’insediamento in loco dei Carabinieri; affida persino al «palpìn» di perquisire a campione operai in uscita dalla fabbrica, per sincerarsi che non sottraessero alcunché.
Anche la felicità richiede disciplina.
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Autore: Cristian Bonomi
Foto: Veduta del villaggio operaio di Crespi d’Adda, Archivio Storico Crespi d’Adda Legler