Acquisto del terreno su cui sorse il villaggio
1877
Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è ancora un sogno d’acqua e di terra per l’omonimo fondatore Cristoforo Benigno Crespi (1833-1920), pioniere del cotone da Busto Arsizio. La terra che acquista è perlopiù boschiva: un ampio triangolo di 85 ettari disegnato sulla riva bergamasca al convergere del Brembo in Adda. Giusto di questo corso è invece l’acqua.
L’industriale chiede concessione a derivare il fiume con un canale, per garantire al nascituro cotonificio un movimento idromeccanico aggiornato poi in idroelettrico (1909).
L’ulteriore produzione di elettricità ammodernerà la semplice trasmissione ai telai della forza fluviale, che aziona originariamente lo stabilimento.
La derivazione del fiume è tanto decisiva che, nelle memorie inedite del nipote Nino Crespi, ricorre il domestico racconto di come Cristoforo incanutisse in pochi giorni alla notizia che le sorgive della sponda bergamasca impedissero lo sterro del canale somministrante l’acqua alla prima centralina idromeccanica.