La Centrale Taccani inizia a fornire energia a Crespi d’Adda
1906
A primavera Cristoforo giunge in cima alle sue aspirazioni, e cade da quell’altezza.
Il villaggio amplia gli edifici per gli uffici e il quartiere operaio.
Dopo quindici anni di lentezze burocratiche, finalmente producono energia per l’industria anche le turbine alloggiate nella centrale idroelettrica di Trezzo sull’Adda, il cui progetto Cristoforo affida a Gaetano Moretti: già vincitore del concorso per il disegno del cimitero crespese.
La regina Margherita visita questa volta la pinacoteca milanese che Crespi ha collezionato al civico 18 di via Borgonovo.
L’indomani l’imprenditore è colpito da trombosi cerebrale, perdendo la memoria dei fatti giornalieri: ricorda i canti della Divina Commedia ma non che suo figlio Silvio è sposato.
Nel frattempo, un grave infortunio funesta il conclusivo cantiere per la centrale di Trezzo. In poche ore, il successo di Crespi si trasforma in disfatta.
Al primogenito cede definitiva briglia sull’attività familiare, riprendendosi solo lentamente dall’ictus che lo ha colpito.