L’Arma dei Carabinieri al villaggio operaio
Krali e Corazza sono tra i marescialli che reggono, nel Novecento, la caserma dei Carabinieri di via Roma a Crespi d’Adda.
L’Arma giunge al villaggio il 18 dicembre 1921, dismettendo la precedente caserma di San Gervasio d’Adda (frazione aggregata a Capriate solo nel 1928).
La crisi agraria del tardo Ottocento converte le masse rurali alle fatiche dell’industria; e il crescente numero di operai suscita preoccupazione circa la pubblica sicurezza, minacciata dagli scioperi.
Nel 1921 il trasferimento della caserma da San Gervasio a Crespi d’Adda soddisfa proprio l’urgenza di contenere le agitazioni operaie che segnano il precedente biennio “rosso”; benché al villaggio con minore irruenza rispetto al profilo nazionale.
Per il cinquantesimo dalla fondazione lungo il fiume, il sen. Silvio Benigno Crespi pronuncia un discorso che allude a quello scorcio: «Egli stesso dovette ricorrere all’uso delle armi per difendere un gruppo di operai aggrediti a sassate da una specie di banda armata che faceva capo al famigerato [sindacalista] Romano Cocchi» (Il Popolo d’Italia, 28 settembre 1928 – ringrazio della segnalazione don Luigi Cortesi).
L’emergenza è tale che Silvio Crespi offre gratuitamente all’Arma di stanziarsi presso un villino operaio specialmente adeguato alle indicazioni del Genio Civile, tralasciando così la scomoda caserma di San Gervasio.
Fonti: AsBg, Prefettura Italiana, cart. 1892.
Si ringrazia Luigi Cortesi, Paola Palladini.