Presezzi: quel cognome in cima al pinnacolo della Chiesa di Crespi
Abita a Trezzo sull’Adda in via Martesana il centenario Giancarlo Presezzi, che con intatta lucidità racconta perché la chiesa di Crespi d’Adda porta scritto il suo cognome in vetta al pinnacolo.
Giuseppe, nonno paterno dell’intervistato, provvede come ramaio idraulico il rivestimento della cupola in cui si compie l’odierna parrocchia del villaggio (benedetta nel 1893 ma tale dal 1983).
L’avo Presezzi nasce a Udine, figlio dell’ufficiale Angelo e di Eleonora, oriunda dalla Slesia.
Ancora per la famiglia Crespi, partecipa al cantiere della diga tagliata in Adda alla quota di Trezzo, per servire la centrale idroelettrica qui inaugurata nel 1906. Intanto, i figli Angelo e Carlo affiancano sulle impalcature il padre che lasciò «Presezzi» scritto sopra la cupola crespese, ispirata alle forme bramantesche di Santa Maria del Soccorso in Busto Arsizio. Aprono officina nei pressi del ponte che, da Trezzo, scavalca l’Adda verso Capriate e Crespi.
Nel 1917 i due eredi si trasferiscono a Genova, invitati da incarichi più cospicui.
L’on. Silvio Crespi, primogenito di Cristoforo, li richiama però al villaggio operaio come capi idraulici: là dove il padre degli uni aveva già lavorato per quello dell’altro.
Approfondimenti disponibili:
- La chiesa – La storia e gli edifici
Autore: Cristian Bonomi
Foto: Cantiere di costruzione della Chiesa di Crespi d’Adda, Archivio Storico Crespi d’Adda Legler