Villaggio
Il villaggio operaio di Crespi d’Adda molto di più di un esempio insigne della storia architettonica.
È un prodotto dell’opinione eccessivamente raffinata dell’Ottocento secondo cui le cose utili potevano e dovevano essere anche belle, e ciascuno aveva l’assoluto dovere di fare ogni cosa nel modo più elegante possibile.
È un viaggio dentro una aspirazione industriale e alle origini di una utopia, in fondo ad una storia di macchine e di formiche, di ostinazione e di illusioni, di presunzione e di fatiche disumane.
È il resoconto della testarda volontà di un uomo ricco, autoritario, ostinato a portare avanti i suoi sogni e di suo figlio che cercherà di realizzarli compiutamente.
È la vicenda del luogo che doveva diventare, all’inizio di questa storia, un modello ideale di vita e di produttività ma che si è trasformato in una miraggio irraggiungibile, nel segno evidente di una decadenza prematura e ineluttabile.
È il progetto totale che investì questo territorio con smisurata fiducia nel progresso, nel lavoro e nell’industria.
È l’appassionante cronaca dell’ascesa di un sogno e del declino di una ambizione.
Visitare il villaggio operaio di Crespi d’Adda è un percorso iniziatico nella religione del lavoro che fu l’elemento propulsore dello sviluppo industriale ed economico che pose le fondamenta dei valori della società in cui viviamo oggi.
Video credits: Giusppe Belotti