Ospedale
Nel 1904 la famiglia Crespi incentivò la costruzione di un piccolo ospedale per le esigenze del paese. Lo incontrerà il lettore che, una volta scesa la scalinata prospiciente l’edificio scolastico e, imboccato nuovamente Corso Alessandro Manzoni verso la propria sinistra, raggiunga l’intersezione con il perpendicolare Viale Vittorio Emanuele II.
Il presidio medico venne costruito nei pressi dell’ingresso della fabbrica in modo da poter intervenire prontamente sui frequenti infortuni da lavoro. È sempre Silvio Benigno Crespi a scrivere che “una cura pronta ed energica dei feriti sarà il primo mezzo per diminuire le conseguenze di una disgrazia” avvenuta all’interno dello stabilimento.
Dotato delle più moderne tecnologie medico chirurgiche e di un reparto di radiologia, ospitava anche tutte le persone che avevano bisogno di assistenza continua che non poteva essere svolta nelle proprie case.
Scriveva, nel 1951, Il Giornale del Popolo a proposito di questa struttura sanitaria: “vediamo il gabinetto di terapia fisica, una modernissima apparecchiatura per i raggi, un attrezzatissimo gabinetto dentistico che può venir preso a modello, l’apparecchio per i cardiogrammi ed un ambulatorio chirurgico signorilmente corredato e, soprattutto, ammiriamo, e qui ci piace insistere, molta pulizia, molto candore. Nell’ambulatorio medico-chirurgico gli operai vengono assistiti e, una volta a settimana da Milano giunge un noto radiologo e da Bergamo un valente medico dentista. Prima di essere assunti gli operai vengono sottoposti a una visita scrupolosissima, completata con il cardiogramma e l’analisi radioscopica. Al piano superiore del fabbricato è stato istituito l’asilo nido, grazioso con i lettini rosa e celesti bene allineati e con la sala di ricreazione provvista dei giuochi più svariati, con la terrazza ampia, piena di luce e di sole. Le mamme, durante il giorno, lasciano i bambini affidati alle affettuose cure delle custodi, che hanno seguito corsi speciali di puericultura e si dedicano nell’allevamento dei bambini con cura materna”.
Nella memoria dei più anziani residenti del villaggio è ancora vivo e presente il ricordo che tutti gli abitanti godevano dei servizi sanitari in via del tutto gratuita e che, gli stessi Crespi, intervenivano nei casi di maggiore gravità per richiedere l’intervento di medici specializzati dai più importanti istituti sanitari di Milano.
Tra gli attuali abitanti si tramanda che le mogli di Silvio e di Cristoforo Benigno erano solite visitare periodicamente gli ammalati del villaggio, buona abitudine per alcuni, ulteriore controllo per altri.