Statua di Cristoforo
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In prossimità dell’ingresso al villaggio operaio, tra la chiesa e quello che fu l’albergo, a sinistra di chi scende, proprio sopra un prato digradante verso Corso Alessandro Manzoni emerge, bronzeo e impettito, il busto di Cristoforo Benigno Crespi. Costruito nel 1903, ancora prima che questi fosse dipartito per migliori o peggiori lidi, rimane ancora eretto come il custode sorridente di una realtà che oramai non esiste più, simbolo materiale di una dittatura tanto lontana che non è nemmeno più il caso di abbatterlo.
Posizionato originariamente di fronte ai “cancelli rossi” dello stabilimento per ricordare quotidianamente a tutti gli operai le fattezze e l’occhio vigile del padrone, imprenditore esemplare, capace di grandi realizzazioni e alla ricerca di ricompense nelle Esposizioni Universali, al quale tutti devono “ammirazione e gratitudine”.
Approfondimenti disponibili:
- “Inaugurazione del monumento a Crespi” – Eco di Bergamo
Photogallery:
- Si narra che Cristoforo Benigno Crespi in tarda età era in grado di recitare i Canti della Divina Commedia ma non si ricordava del matrimonio del figlio.
- Il busto, donato a Cristoforo Benigno Crespi quando egli era ancora in vita, causò non poco imbarazzo.
- Inizialmente posizionato di fronte all’ingresso della fabbrica, il busto venne spostato vicino alla chiesa di Crespi d’Adda.