Esplosione nel reparto tintoria
1925
Il 3 febbraio un boato riversa nelle strade crespesi l’intero numero degli operai residenti.
L’esplosione proviene dal reparto tintoria, dove è scoppiato il cilindro di un asciugatoio per le pezze candeggiate.
Oltre ai numerosi feriti, i morti che non si rialzeranno dalle lamiere sono tre: il sottocapo macchina Pietro Sangalli, il giovane Luigi Zaccaria e l’inglese William Dracup.
Durante la Grande Guerra i gas tedeschi avevano rovinato i polmoni a quest’ultimo che, trovando benefica l’aria crespese, si trasferisce al villaggio in attesa della famiglia.
L’incidente suscita grande impressione. Specie Silvio Crespi si prodiga nella prevenzione degli infortuni.
Brevetta un telaio circolare che scampi gli operai alla navetta che, sfondando i lati del telaio, diventava talora un mortale proiettile in uscita (1917).
Gli operai erano soprattutto esposti a mali di petto: fatiche respiratorie insorgenti per la quotidiana inalazione del pulviscolo, liberato dal cotone in lavorazione. Per abbattere quelle polveri sospese, lo stabilimento Crespi dota i reparti di nebulizzatori.
Approfondimenti disponibili:
- “Incidente notturno” – Eco di Bergamo
- Il Cotonificio Crespi – La storia e gli edifici