L’Unesco riconosce Crespi d’Adda Patrimonio dell’Umanità
1995
Per opporsi all’ipotesi di interventi che avrebbero modificato l’assetto urbanistico del villaggio, l’associazionismo crespese candida Crespi d’Adda a sito Unesco.
Lo studio e la promozione della borgata operaia suscita vasta eco, guadagnando sostenitori numerosi alla candidatura. Il villaggio viene iscritto il 5 dicembre alla lista dei beni tutelati in dignità di Patrimonio dell’Umanità.
La nomina riconosce l’eccezionale valore storico, sociale e ambientale di Crespi d’Adda: non solo per la conservazione materiale che restituisce la fervente frazione integra dagli anni Venti senza evidenti manomissioni.
Il vincolo riconosce infatti anche l’eredità immateriale della famiglia fondatrice: a Crespi d’Adda ancora nel 1995 gli operai scandiscono il tempo del lavoro e quello della socialità secondo il ritmo di strada, villini, cooperativa, bar e parrocchia, ambulatorio e ufficio postale intuito da Cristoforo e Silvio già al cadere dell’Ottocento.
Perciò la chiusura della fabbrica, nel 2004, ha variamente interrogato circa il destino del villaggio.
Approfondimenti disponibili:
- “Il riconoscimento UNESCO” – Il villaggio
- “Il villaggio di Crespi d’Adda” – Eco di Bergamo
- “Cinquantesimo di fondazione del villaggio” – Eco di Bergamo
- “Un villaggio da fiaba” – Eco di Bergamo
- “Il villaggio riscoperto” – Eco di Bergamo